domenica 31 marzo 2013

Allenamento BDC


Rulli
31-03-2013

Tempo:
1:00:11

Frequenza Cardiaca:
Minima: 68 - 37%
Media: 127 - 70%
Massima: 144 - 79%

Calorie:
598 Kcal

Cadenza:
Media: 100
Massima: 129

sabato 30 marzo 2013

Specialized Tarmac S-Works di Tom Boonen per le Fiandre


Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Spera che questo Specialized S-Works Tarmac SL4 lo porterà alla vittoria a Oudenaarde.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Una linea semplice da un pennarello argento tiene traccia di Tom Boonen della (Omega Pharma-QuickStep) sella altezza.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
SRAM Red 2012 leve DoubleTap montata alto sulla classica-bend Zipp bar CSL

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Il deragliatore SRAM Red posteriore è accoppiato ad una cassetta PC-1070 11-26T e PC-1091 catena.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Ultimi Specialized S-Works pedivelle in carbonio sono più ampie e più rigido rispetto agli anni passati.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Supple-25mm a livello FMB Parigi-Roubaix tubolari sono montati sui cerchi 303 Zipp Firecrest con neppure un briciolo di colla in eccesso.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Zipp recentemente ampliato la distanza tra flangia sui suoi mozzi posteriori per una maggiore rigidità della ruota.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
Tom Boonen utilizza ingranaggi standard 53/39T SRAM Red 

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen
La guarnizione del cavo 'grub' potrebbe rivelarsi utile se Domenica sarà una gara bagnata.

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen

Specialized Tarmac S-Works Tom Boonen


Specifiche

Caratteristiche bici complete


Frame: Specialized S-Works Tarmac SL4, size '60 Pro' 
Fork: Specialized S-Works Tarmac SL4 
Headset: Specialized S-Works by Cane Creek, 1 1/8-to-1 3/8" tapered 
Stem: Zipp Service Course SL, 140mm x -6° 
Handlebars: Zipp Service Course CSL, 42cm (outside-to-outside) 
Tape/grips: Specialized S-Wrap Roubaix 
Front brake: SRAM Red 2012 w/ Zipp Tangente Platinum Pro carbon-specific pads 
Rear brake: SRAM Red 2012 w/ Zipp Tangente Platinum Pro carbon-specific pads 
Brake levers: SRAM Red 2012 DoubleTap 
Front derailleur: SRAM Red 2012 
Rear derailleur: SRAM Red 2012 
Shift levers: SRAM Red 2012 DoubleTap 
Cassette: SRAM PC-1070, 11-26T 
Chain: SRAM PC-1091 
Crankset: Specialized S-Works Carbon, 177.5mm, w/ SRAM Red 2012 chainrings, 53/39T 
Bottom bracket: Specialized OSBB by CeramicSpeed 
Pedals: Look KéO Blade 
Wheelset: Zipp 303 Firecrest tubular 
Front tire: FMB Paris-Roubaix tubular, 25mm 
Rear tire: FMB Paris-Roubaix tubular, 25mm 
Saddle: Specialized S-Works Chicane, 155mm 
Seat post: Zipp SLSpeed, 20mm setback 
Bottle cages: Tacx Tao (2) 
Computer: Garmin Edge

Misurazioni

Rider's height: 1.92m (6' 4") 
Rider's weight: 82kg (181lb) 
Saddle height, from BB (c-t): 813mm 
Saddle setback: 100mm 
Seat tube length, c-t: 580mm 
Seat tube length, c-c: 535mm 
Tip of saddle nose to C of bars (next to stem): 650mm 
Saddle-to-bar drop (vertical): 125mm 
Head tube length: 175mm 
Top tube length: 595mm 
Total bicycle weight: 7.29kg (16.07lb)



Allenamento BDC


Rulli
30-03-2013

Tempo:
2:00:12

Frequenza Cardiaca:
Minima: 60 - 33%
Media: 132 - 73%
Massima: 145 - 80%

Calorie:
1237 Kcal

Cadenza:
Media: 102
Massima: 121

giovedì 28 marzo 2013

Allenamento BDC


Rulli
28-03-2013

Tempo:
1:00:16

Frequenza Cardiaca:
Minima: 65 - 36%
Media: 140 - 77%
Massima: 159 - 87%

Calorie:
688 Kcal

Cadenza:
Media: 102
Massima: 128

Specialized Demo 8, quella di Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Quest'anno il due volte campione del mondo corre con l'ammiraglia della Specialized: La Demo 8

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Specialized ha sviluppato il Butcher con l'aiuto di Sam Hill e il Monster Energy / team Specialized

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Gwin correrà con pneumatici Specialized's Butcher

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
La S-Works Demo 8 ha un triangolo anteriore in carbonio e una parte posteriore in alluminio

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Ci sono due ingranaggi mancanti da questa cassetta a 10 velocità. Se noti lo spazio di plastica / protezione raggi

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Un ammortizzatore posteriore Fox RC4 mantiene la parte posteriore piantata

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Gruppo SRAM X0 per gestione delle funzioni del freno e del cambio

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

Specialized Demo 8 Aaron Gwin
Una versione prototipo della Fox 40 RAD. RAD è l'acronimo di 'Sviluppo applicazioni racing'   

Specialized Demo 8 Aaron Gwin

martedì 26 marzo 2013

Allenamento BDC


Rulli
26-03-2013

Tempo:
1:00:24

Frequenza Cardiaca:
Minima: 72 - 40%
Media: 137 - 75%
Massima: 158 - 87%

Calorie:
667 Kcal

Cadenza:
Media: 102
Massima: 120

lunedì 25 marzo 2013

Specialized Sitero: La nuova sella per Triathlon

Specialized ha lanciato in commercio la nuova sella per i tri-atleti:

Specialized SITERO

Specifica per il triathlon e dotata di un porta borraccia posteriore, adatta per atleti che amano una posizione in sella avanzata.

Specialized Sitero

Due modelli, Expert con slitte in titanio di colore bianco o nero, e Pro con slitte in carbonio di colore nero.

Specialized Sitero

Specialized Sitero è lunga solo 240mm, a differenza delle normali selle da bici lunghe 270mm. La punta è larga 60mm e la parte più ampia dietro misura 145mm.

Specialized Sitero

Il modello Specialized  Sitero Pro pesa 289g con la gabbia porta borraccia.

Specialized Sitero

Specialized Sitero

La gabbia porta borraccia è facilmente rimovibile con due viti a brugola.

Specialized Sitero

Specialized Sitero

Foto tratte da: Bikeradar.com

domenica 24 marzo 2013

CAPE EPIC: Vincono Sauser e Kulhavy per Burry Stander




Josè Hermida e Rudy Van Houts hanno vinto l'ultima tappa, ma la maglia gialla della decima Absa Cape Epic come previsto è al sicuro nelle mani di Christoph Sauser e Jaroslav Kulhavy. Una foratura fà sfumare il podio per Fontana, ma la medaglia di bronzo olimpica insieme a Manuel Fumic ha concluso la sua prima Cape Epic al quinto posto. Bella prova del team Torpado che conclude al decimo posto con Zoli e Paulissen.

Lourensdorf Wine Estate (Sudafrica) - L'ultimo giorno delle altre corse a tappe è noto per essere una sfilata verso il traguardo, gli ultimi chilometri sono più per lo spettacolo che per la classifica, ormai decisa, ma l'ultimo stage della decima Absa Cape Epic che ha preso il via da Stellenbosch è stata una corsa vera.


Prima della partenza una spettacolare esibilizione di un'aereo acrobatico griffato Red Bull ha attirato tutti gli sguardi al cielo, ma la grossa concentrazione dei top rider era rivolta verso i 54 Km dell'ultima frazione che al contrario dei pronostici non era proprio un percorso da XC con una salita lunga 9 chilometri molto difficoltosa e selvaggia e discese al limite, mentre Sauser e Kulhavy hanno controllato la partita in modo semplice, lo spettacolo è arrivato dagli specialisti della disciplina olimpica, come Josè Hermida-Rudy Van Houts (Multivan Merida), Marco Aurelio Fontana-Manuel Fumic (Cannondale Factory Racing), Nino Schurter-Florian Vogel (Scott-Swisspower Team), ma forse i più rilevanti all'inizio sono stati i sudafricani di Scott Factory Team, Philipp Buys e Beukes Matthys.


Per primo che ha cercato di fare il passo è stato Nino Schurter, ma presto si è reso conto che il suo compagno di squadra Florian Vogel arrancava, il gruppo si è così diviso subito sulla lunga salita dove i due sudafricani della Scott hanno messo in difficoltà Hermida e Van Houts. Anche Marco Aurelio Fontana avrebbe voluto spingere più forte, ma Manuel Fumic è apparso in difficoltà. La coppia della Scott ha forzato il ritmo e Multivan Merida ha trovato il modo di reagire, così le due squadre si sono trovate davanti a tutte con un margine di due minuti su Fontana e Fumic. Sauser e Kulhavy erano indietro di altro minuto tenevano sotto controllo i Team Bulls alle loro spalle. La classifica generale non era sconvolta, ma la corsa era calda e come previsto davanti sgomitavano le squadre che volevano migliorare il loro bilancio.


Alla fine della decima Absa Cape Epic, Josè Hermida e Rudy Van Houts hanno vinto la loro seconda tappa, il duo della Multivan Merida si sono giocati l'ultimo traguardo contro i sudafricani Filippo Buy e Matthys Beukes, il terzo posto sul podio è andato a Nino Schurter e Florian Vogel (Scott-Swisspower), che hanno concluso la gara a 3' 43" dai primi due. 15 secondi dopo, Christoph Sauser e Jaroslav Kulhavy (Burry Stander-Songo) appena passata la finish line sono stati celebrati come i vincitori assoluti, mentre Karl Platt e Urs Huber hanno difeso con il sesto posto la loro posizione d'onore in classifica generale. 

Un problema a Marco Aurelio Fontana ha negato il podio per il Team Cannondale Factory Racing, a circa 16 chilometri dal traguardo Marco ha tagliato il copertone e ha visto sfumare un terzo posto che era assolutamente alla portata. Fontana e Fumic hanno concluso al quinto posto finale la loro prima Cape Epic.


Christoph Sauser, che ha vinto le ultime due Cape Epic in coppia con Burry Stander, morto nel mese di gennaio, ha definito la sua "vittoria più speciale" e ha detto di essere stato ispirato dalla famiglia Stander e dai bambini di strada sostenuti da Songo, aggiungendo, "In tutte le mie altre vittorie ho avuto la maglia gialla sin dal primo giorno e l'ho tenuta, ma quest'anno è stato complicato. Quando nella terza tappa avevamo nonve minuti di ritardo, non correvamo più per la vittoria, ma per la famiglia Stander e per tutti i ragazzi che ci hanno inviato tanti messaggi di sostegno. Abbiamo dovuto spingere fino in fondo, non abbiamo avuto nessun regalo e avere una forte motivazione per tutti i giorni" ha detto lo svizzero, che con il suo team mate ceco alla fine dopo 29 ore 40' 44" è stato nuovamente il re della massacrante corsa sudafricana con 7' 10" di vantaggio davanti a Karl Platt e Urs Huber.


Kulhavy che ha corso con Sauser con i colori del team Burry Stander-Songo aveva ricevuto l'invito di Sauser dopo la morte di Stander, "Lui mi ha scritto dicendo: andiamo a vincere la Cape Epic per Burry e ho subito accettato. Per me è stata una grande sfida, sono felice di averla vinta con l'aiuto dell'esperienza di Susie", ha detto il campione olimpico. I due hanno dimostrato di essere una squadra formidabile, con Kulhavy particolarmente efficace sul piano e Sauser traino del compagno sulle salite, hanno iniziato l'ultima giornata con un vantaggio di oltre sei minuti e non avevano intenzione di correre rischi, ma i loro rivali più pericoloso, Karl Platt e Urs Huber del Team Bulls, per loro stessa ammissione, non avevano più proiettili da sparare, "Non abbiamo vinto, ma siamo estremamente soddisfatti - ha detto il tedesco - Siamo stati vicini alla vittoria più che mai, speravamo di farcela, ma i due ragazzi della Specialized erano troppo forti. Abbiamo vinto due tappe e siamo stati per due giorni i leader della corsa, sono contento del secondo posto"


Anche Tim Böhme e Thomas Dietsch sono apparsi felici con il loro podio finale, "Era il nostro obiettivo. È stata una settimana super dura, abbiamo due squadre sul podio e sono molto felice, la Cape Epic è uno dei più importanti eventi di mountain bike. E' stato un sogno salire sul podio", ha detto Böhme.

Dopo l'abbandono del giovane Luca Ronchi, il capitano dell'Avion Axevo, Mirko Celestino, indossando la maglia da "out cast" dei bikers fuori classifica che vogliono comunque concludere in solitaria la propria gara, ha concluso la sua fatica in Sud Africa, "Una parata dovuta perché questa è stata un'esperienza entusiasmante ed indimenticabile - ha commentato Celestino - peccato per il risultato, ma è inutile rammaricarsi. Sapevamo di non avere le carte in regola per poter essere protagonisti, ma ora che abbiamo visto cosa è realmente la Cape Epic e sono sicuro che il prossimo anno non ci faremo trovare impreparati"


Un pizzico di sfortuna con il virus intestinale che ha colpito giovedì Luca Ronchi ma nulla più."Queste sono cose che non si possono prevedere - continua Mirko - e in un certo senso fanno parte della gara, ma se guardiamo l'aspetto positivo possiamo dire di essere soddisfatti perché nonostante per noi fosse la prima esperienza ci siamo mossi bene restando a ridosso dei grandi. Abbiamo potuto anche mettere a dura prova i nostri nuovi mezzi meccanici, le nuove Axevo 650B Pro Team si sono dimostrate non solo di qualità, ma soprattutto affidabili su ogni tipo di terreno".


Ma la grande prestazione è arrivata dal team Torpado con Yader Zoli e il suo partner Roel Paulissen che sono entrati ancora nella top ten, riuscendo a centrare il loro obiettivo di figurare tra i primi dieci migliori team nella classifica finale in cui hanno occupato il decimo posto.

Yader e Roel hanno concluso la loro partecipazione all'Absa Cape Epic 2013 con la conquista del GPM Hotspot Telkom nell'ultima tappa di oggi. Subito dalla partenza sono rimasti assieme al gruppo delle squadre più forti, quando si sono avvicinati al km 14 dove oggi era posto il traguardo volante, senza aver pensato di poter fare lo sprint visto che si trovavano in mezzo al gruppo dei più forti, hanno visto che le altre squadre si innervosivano troppo .... il loro istinto e uno sguardo veloce d'intesa sono bastati e Yader e Roel si sono alzati sui pedali e sono scattati per aggiudicarsi un'altro GPM.

Yader: "Anche oggi ancora una gara durissima. La Cape Epic è un'esperienza assolutamenta unica, molto dura, difficilissima ma anche bellissima. Quando ho attraversato il traguardo sono rimasto con la pella d'oca ed i brividi. Un ringraziamento speciale va a Michele e sua moglie Francesca di Leonardi Racing che per la prima volta nella loro vita hanno seguito una gara professionistica nei panni del meccanico. Michele ha voluto veramente bene alle nostre Nearco e siamo molto contenti di come sono andate le cose"

Roel: "Un'altra Cape Epic è storia per me. Sono molto contento dell'avventura vissuta assieme a Yader ed il mio team. Tutto è andato bene, abbiamo vinto due hotspot e siamo arrivati decimi in classifica generale .. che è sinceramente molto di più di quanto ci aspettassimo".

Dietro i due Torpado, ha concluso Enrico Franzoi, orfano come Mirko Celestino del partner Soren Nissen costretto ad abbandonare la corsa mercoledì per dei problemi respiratori.


Non va dimenticata la terza squadra presente in Sudafrica, l'Elettroveneta Corratec che arrivata con Franzoi e Nissen, nel corso della gara ha purtroppo perso il danese che si è dovuto ritirare per un problema respiratorio. Come Celestino, dunque Enrico Franzoi, che ha dimostrato di aver una grande gamba (oggi ha staccato l'undicesimo tempo), ha concluso la gara tra gli Outcaster, i fuori classifica che però possono continuare a pedalare con gli altri.


La categoria Donne è stata vinto per la terza volta da Sara Mertens e Laura Turpijn (C-Bear). Yolande Speedy e Catherine Williamson hanno raggiunto il traguardo molto più tardi del duo belga-olandese, ma hanno conquistato comunque la vittoria finale beneficiando del loro vantaggio enorme di quasi du ore, mentre C-Bear ha finito terza assoluta. La Speedy ha corso stringendo i denti nella sofferenza, ieri era caduta rovinosamente e oggi ha corso l'ultima tappa con la clavicola rotta. Ilaria Balzarotti e Giuliana Massarotto (Team Rudy Project Pedali di Marca), entrambi campionese italiane mtb 24 Solo, oggi dodicesime hanno concluso la Cape Epic in ottava posizione pedalando per 51 ore 03' 41". L'unica coppia di italiane, nonostante alcuni incidenti di percorso, non si è scoraggiata e ha unito le proprie forze per concludere in un'ottima posizione questa gara.

"E' andata meglio di quanto mi aspettassi - ha detto Yolande Speedy - oggi abbiamo giocato sul sicuro grazie al nostro grande vantaggio. Abbiamo tenuto sulle salite e siamo state molto attente nelle discese. Sono molto felice che ce l'abbiamo fatta e che abbiamo avuto un sostegno incredibile, Non avrei mai potuto avere una prtner migliore di Catherine", mentre la Williamson ha aggiunto "E' incredibile questa vittoria in un'evento così prestigioso. Non dimenticherò in fretta questa settimana e questa vittoria molto speciale. Ci siamo fatte un sacco di amici che ci hanno aiutato spesso, non dimenticherò nessuno" 


Bart Brentjens e Robert Sim (Superior-Brentjens) hanno vinto la gara dei Master, ma il Team Bridge di Nico Pftizenmaier e Abraao Azevedo ha amministrato il grosso vantaggio per la vittoria assoluta.

Erik e Ariane Kleinhans del Team RE:CM hanno vinto collezionato un'altra vittoria di tappa e la generale della categoria Mixed. Barti Bucher e Heinz Zoerweg di Songo.info con lo slam nella categoria Grand Master in cui sono saliti sul gradino più alto del podio in tutte le otto giornate hanno concluso imbattuti la loro prima Cape Epic pedalata insieme.

Pftizenmaier del Team Bridge ha detto: "E' stato incredibile vincere Abbiamo fatto una buona gara diventando più forti di giorno in giorno. La tappa di oggi è stata dura, ma il premio è stato magnifico, all'arrivo ci si sente davvero come attraversare il traguardo del Tour de France"

Per Erik Kleinhans è stata un'esperienza fantastica: "Siamo molto felici di essere qui senza problemi. Sappiamo come vincere queste gare e siamo molto preparati per questo. Ariane era un pò nervosa e abbiamo fatto qualche piccolo errore oggi. negli ultimi 20 Km quando si avvicinava la salita lunga, sapevamo di essere al sicuro, è stata una sensazione fantastica" aggiunge Ariane Kleinghans "E' un grande sollievo dopo un lungo cammino con tante sfide, abbiamo avuto un sostegno incredibile del nostro team. Mi sento veramente bene e felice"

Alla fine dei 1.258 partenti, in 1.105 sono riusciti ad arrivare al traguardo dopo otto durissime tappe.


Stasera si "corre" lo stage 9, praticamente il terzo tempo della Cape Epic, un party esclusivo sulla spiaggia di Cape Town.

Classifica finale Men 10ª Absa Cape Epic

1. Burry Stander - Songo 29 ore 40' 44" - Christoph Sauser (SUI) - Jaroslav Kulhavy (CZE)
2. Team Bulls +7' 10 " - Karl Platt (GER) - Urs Huber (SUI)
3. Team Bulls 2 +26.51 - Thomas Dietsch (FRA) - Tim Boehme (GER)
4. Multivan Merida +29' 10" - Josè Hermida (SPA) Rudi Van Houts (NED)
5. Cannondale Factory Racing +1 ora 06' 24" - Marco Aurelio Fontana (ITA) - Manuel Fumic (GER)
6. Scott Factory Racing +1 ora 06' 58" - Philip Buys (RSA) - Matthys Beukes (RSA)
7. Team Bulls 3 +1 ora 29' 34" - Stefan Sahm (GER) - Simon Stiebjahn (GER)
8. Superior-Brentjens +1 ora 41' 18" - Hans Becking (BEL) - Jiri Novak (CZE)
9. Cannondale Blend +2 ore 06' 06" - BDarren Lill (RSA) - Charles Keey (RSA)
10. Torpado Surfing Shop +2 ore 23' 23" - Roel Paulissen (BEL) - Yader Zoli (ITA)

Classifica finale Women 10ª Absa Cape Epic

1. Energas 38 ore 58' 51" - Yolanda Speedy (RSA) - Catherine Williamson (GBR)
2. Pragma Volcan Ladies +1 ora 34' 04" - Hanley Booyens - Ischen Stophforth (RSA)
3. C-Bear +2 ore 12' 21" - Sara Mertens (BEL) - Laura Turpijn (NED)
4. Aspen +3 ore 39' 16" - Sarah Van Heerden - Jackie Church (RSA)
5. Dawn Wing +4 ore 29' 30" - Ann Harrison - Marleen Lourens (RSA)
.....
8. Team Rudy Project Pedali di Marca +12 ore 04' 49 - Giuliana Massarotto - Ilaria Balzarotti (ITA)

Articolo tratto da: PianetaMountainBike.it
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